IL PAPAVERO

(“Un gioco al giorno – volume secondo” – Ed. ElleDiCi)

Il papavero è uno dei fiori selvatici più conosciuti, in parte perché è comune nei campi coltivati e sui bordi delle strade di tutta Italia, in parte perché è molto appariscente. Possono passare inosservati i piccoli fiori gialli dell’erisimo (vicino di casa del papavero) ma non certo i larghi petali rossi della “rosa dei campi”. I motivi principali della grande diffusione di questo fiore sono tre: non viene mangiato dal bestiame perché contiene sostanze velenose; ha un frutto che, una volta maturo, funziona come una saliera, spargendo i semi di qua e di là quando viene scosso dal vento; la sua pianta vigorosa può produrre in una sola estate, uno dopo l’altro, oltre quattrocento fiori.

Giocatori - Due o più squadre di almeno sei giocatori ciascuna.

Occorrente - Un mazzo di carte (senza i jolly) per ogni squadra.

Preparazione - Le squadre si schierano una accanto all’altra a un estremo del campo, ciascuna con i propri giocatori disposti in fila indiana. I mazzi di carte vengono mescolati tutti insieme e le carte sparpagliate in mezzo al campo, in parte a faccia in su (in modo che sia possibile vederne il valore) e in parte a faccia in giù.

Regole - Il primo giocatore di ogni squadra parte di corsa, cerca in mezzo al campo quattro assi di quattro semi diversi, li porta all’estremo opposto a quello da cui è partito e li dispone sul terreno in modo da formare un fiore: il papavero ha i petali rossi (come le carte di quadri e di cuori) con una macchia nera (come le carte di fiori e di picche) alla base. Fatto questo torna indietro, raccoglie un due e lo porta al secondo giocatore della sua squadra, che parte per formare un secondo fiore (con i quattro due) accanto al primo. Tornando indietro il secondo giocatore porta un tre al terzo e così via, finché davanti a ogni squadra ci sono tredici fiori diversi.

Vince - La squadra che termina per primo il suo tredicesimo e ultimo fiore.