Il nostro stile
La nostra
scuola sarà costantemente aperta alla vita ed attuerà
un’educazione in rapporto alle più vive esigenze alla
nostra società democratica impartendo i valori: Ø Atteggiamento di rispetto nella consapevolezza della propria ed altrui dignità. Ø La solidarietà che è effettivo impegno a saper operare ‘con’ e ‘per’ l’altro .
Ø
Il senso della
giustizia non rivendicata solo per se stessi, ma attuata
nell’amore alla verità.
Ø
Assumere attitudine
al discernimento e alla valutazione per operare,
affinché la dignità e i diritti di tutti siano
rispettati nell’uguaglianza e nella libertà.
Ha viva
coscienza di non essere unica dispensatrice del sapere
e che lo stesso non è oggettivo ed è manipolato.
La scuola si
definisce come incontro tra fede e cultura, quindi “
“ vogliamo
fermamente che proclami la regalità di Cristo non solo
l’insegnamento religioso, ma ogni tipo d’insegnamento“.
MAESTRO (
EDUCATORE)
1.
Chi è?
§
Trasmette conoscenze e
dissipa l’errore con la verità e fortifica la volontà
con il bene
§
Agisce in modo
individualizzato: Considera ogni ragazzo singolarmente
con le sue virtù e difetti, i suoi valori e
controvalori, rispettando i tempi di maturazione di
ciascuno. Stimola e motiva nel lavoro.
§
Collabora con i genitori
nell’educazione dei figli.
§
Completa l’educazione che
essi impartiscono.
§
E’ discepolo di Cristo :
deve cercarlo continuamente, essere in intimo rapporto
con Lui, imparare da Lui.
§
E’ apostolo di Cristo che
annuncia Cristo con la parola e la testimonianza.
§
La testimonianza è il
primo mezzo che l’educatore deve usare nella sua
attività educativa
§
Le sue attitudini
indispensabili sono:
Abnegazione
continua ed eroica concretizzata nel disinteresse,
l’impegno, la dimenticanza di sé, lo spirito di servizio
,cura e vigilanza per accompagnare personalmente
l’educando.
Zelo
è un’altra
attitudine che spinge con entusiasmo a far sviluppare i
valori e le ricchezze dell’educando.
Responsabilità
Compimento fedele
del proprio dovere , costante impegno, buona
programmazione, diligenza e sollecitudine, costante
aggiornamento.
2.
Caratteristiche della nostra pedagogia sono:
A.
partecipazione attiva
B.
studio personale
C.
situazioni favorevoli per la scoperta
D.
creatività
E.
riflessione
1. Chi è?
E’ al centro
di ogni azione educativa, viene responsabilizzato ad
essere unico protagonista della sua stessa formazione,
proponendogli:
·
Di formarsi nello spirito
proprio del Centro formativo.
·
Di impegnarsi nella
crescita delle virtù cristiane
·
Di essere responsabile
nello studio per piacere a Cristo.
·
Di
essere apostoli nella propria famiglia
I
RAPPORTI
INTERPERSONALI
Per i valori
suddetti , si forma un ambiente favorevole che rende
possibile la comunicazione tra i vari membri della
comunità educante.
L’efficacia
del lavoro educativo dipende in gran parte dal rapporto
che l’educatore ha con l’educando, dal tratto che
stabilisce con lui.
A.
Rapporto educatore-educando
Ø
AMORE
– che porta con sé
amabilità nel tratto: addolcire la voce, riprendere con
bontà, e tono familiare, perché comprendano e si sentano
amati. Tutto ciò rende gli educandi fiduciosi e
rispettosi, sentono di potersi esprimere liberamente
perché percepiscono di essere ascoltati.
Ø
STIMOLO E MOTIVAZIONE
– “…si mettano in evidenza le loro buone qualità,
per stimolarle, nell’esercizio della virtù.”
(Lettera: 3-11-1899)
Tutto questo
richiede da noi originalità, creatività, pazienza,
perseveranza e dominio di sé; è necessario che crediamo
nell’alunno, nelle sue possibilità, ritenendolo capace
di ottenere anche quello che sembra irraggiungibile.
Ø
AIUTO PERCHE’ SVILUPPI LE
PROPRIE CAPACITA’ E RESPONSABILITA’
– Tenere presente il dinamismo personale dell’alunno,
porci completamente a sua disposizione per aiutarlo a
scoprire il suo ‘io’ e le sue capacità.
Ø
USO DEL DIALOGO
- Costante per non imporre pesi, per ottenere la
collaborazione nell’opera comune e conoscere i motivi
del loro operare.Nel
libro “Sugerencias y Consejos
“ ci viene detto : “Devono dare continuamente le
spiegazioni, le ragioni di ciò che si chiede e di ciò
proibisce; tutto sempre accompagnato dal miglior
condimento: l’amore.” (pag. 89)
B.
Rapporti all’interno della
Comunità educante
·
Superamento della visione
individualista dell’insegnamento
·
Corresponsabilità di tutti
i membri della Comunità educante
·
Lavorare insieme per
offrire come Scuola, non individualmente delle proposte
educative adeguate
·
Gratuità e collaborazione
·
Capacità di dialogo (aperto alle proposte, alle nuove
iniziative, all’interpellanza)
C.
Rapporti con le famiglie
Riguardo
alla collaborazione tra educatori e genitori, si
considerano questi aspetti:
v
Identificazione con lo spirito del Centro
v
Appoggio all’educazione:
devono conoscere a fondo la proposta educativa del
Centro ed una volta accettata, devono appoggiarla. Tutto
ciò aiuterà i ragazzi ad apprendere e maturare. Li
stimolerà a rispondere positivamente a quanto viene loro
chiesto nel Centro evitando una confusione di valori che
porta al turbamento.
v
CONTATTO PERSONALE CON GLI
EDUCATORI
v
PARTECIPAZIONE ALLE RIUNIONI INDETTE
D.
METODOLOGIA
La
metodologia del nostro sistema educativo nella
tradizione dell’Istituto, ci parla di:
¨
APERTURA ALL’ATTUALIZZAZIONE
DEI METODI
Adottare i metodi più
adatti alle esigenze del momento, considerando la
situazione concreta, l’età, le circostanze e le ultime
conoscenze pedagogiche. Per raggiungere questi
risultati, ci si impegna ad ampliare e dare una nuova
vita al lavoro educativo, responsabilizzare gli
educatori e prepararli professionalmente . ¨ esercizio dell’insegnamento attivo
“La migliore
educatrice non è quella che parla molto, ma quella che
fa parlare le sue alunne. Nello svolgimento del suo
compito ,preferisca il dialogo ben fatto al discorso ben
forbito; non si stanchi di mostrare le cose a partire
dalla concretezza sensibile…”
(Sugerencias y Consejos-pag.18)
¨
impegno a rendere
l’insegnamento amabile e facile A. senso di allegria B. desiderio di conoscere C. valore del gioco
D. considerazione
educativa dei distinti e dei vari momenti della giornata
scolastica e degli spazi sistema preventivo – Persuasione più che castigo, la vigilanza , essere pazienti e pronti, ad approfittare di qualunque mezzo stimolante, presuppone amore ed affetto |